Un giorno di settembre durante le lezioni prova nella scuola Kledidance tra tante ragazze entra in sala lei: apparentemente una ragazza della porta accanto , molto semplice ..ma dal grande sorriso.
Come insegnante sono solita fare (quando arriva una ragazza nuova) un check out per capire che tipo di difficoltà potrebbe avere e come lavorare su di lei.
Notai subito la sua notevole mancanza di forza unita ad una sudorazione eccessiva ed un corpo ormai da anni non più attivo.
Morale: quando si presenta una ragazza così possono accadere due cose :
o abbandona, o decide di sfidarsi.
Ilaria con mio grande stupore accettò la sfida.
Con grande orgoglio, vi voglio raccontare la sua Pole Story :
Ciao Ilaria presentati
Il mio nome è Ilaria, ho 27 anni e sono nata e cresciuta a Roma. Attualmente lavoro nell`ambito dell`ospitalità, dopo aver conseguito due lauree in discipline attinenti al turismo.
Raccontaci quando hai incontrato la Danza
Non sono mai stata brava ad esprimere a parole le mie emozioni e, anche per tale ragione, all`età di 10 anni chiesi a mia madre di iscrivermi ad un corso di danza moderna, attirata da come un corpo in movimento su musica potesse sostituire le tante parole che io non riuscivo a pronunciare.
Da lì fu subito amore. L`anno successivo mi iscrissi alla sede romana della Royal Ballet School of London e cominciai anche a seguire altri corsi di danza. Con il tempo l`attività divenne intensiva, fino ad allenarmi per varie ore al giorno.
Che rapporto hai con il tuo corpo
Nonostante ciò, io non ho mai avuto un rapporto idilliaco con il mio corpo. Credo di non aver pensato mai di essere bella e, tutte le volte che mi sono guardata riflessa nello specchio, ho sempre trovato mille difetti che mi facevano sentire inadeguata agli occhi altrui.
Tale situazione si è notevolmente ampliata negli anni dell`università, quando, dopo aver smesso l`attività sportiva agonistica, il mio peso è aumentato di circa venti chili, trasformandomi da una ragazza molto magra ad una “formosetta”.
La situazione divenne critica perché non mi riconoscevo più allo specchio: la mia autostima era ai minimi storici.
Come hai conosciuto la Pole Dance?
Di riprendere a danzare non se ne parlava, sarebbe stata una sconfitta riprendere dopo tanti anni e con molti chili in più. Provai varie discipline nel fitness con scarsi risultati, finché una mia amica mi parlò della Pole Dance.
Non nego che all’inizio pensai “ma `ndo vado io? Io che mi sono sentita sempre poco femminile e ora sono pure fuor forma, io: `ndo vado appesa a un palo?”
Raccontami tue difficoltà iniziali fisiche ed emotive
Alla fine, questa mia amica mi ha convinto. E lezione di prova sia. Un trauma.
Trauma numero 1: mettersi in culotte e top. Sono rimasta tutto il tempo con la maglietta della nonna.
Trauma numero 2: ovunque guardassi, vi erano ragazze bellissime con un fisico da urlo.
Trauma numero 3: sudavo come se non ci fosse un domani.
Trauma numero 4: lividi, lividi ovunque.
Inutile dire che mandai a quel paese la mia amica e le disse che non era cosa.
Poi, però, con il tempo ci ripensai. Riflettei sul fatto che io mi ero divertita e che, anche se non ero proprio la pole dancer ideale, provandoci non avrei nuociuto a nessuno.
Così io e la mia amica decidemmo di provare.
Come è poi come è continuato il tuo percorso
Le difficoltà riscontrate il primo giorno perdurarono per mesi, probabilmente quasi un anno. Ho avuto grandi problemi nel fare una semplice sedia, la muscolatura cedeva dopo pochi minuti di attività fisica e la sudorazione eccessiva rendeva tutto estremamente complicato.
Non nego che a volte è stato frustante constatare che le mie compagne facevano progressi, mentre io rimanevo ferma lezioni e lezioni sullo stesso esercizio.
Ma io non mi sono mai arresa: ho pensato al mio percorso, alla mia storia e mi sono concentrata solo su quello.
Parlami dell’ incontro con me 🙂
Devo dire che gran parte della mia costanza nell`allenamento me l’hai data te, la mia insegnante, che, tra un “LE PUNTEEEE“ e un sorriso colmo di dolcezza, mi hai sempre incitata a dare il meglio di me.
La caratteristica che più mi ha convinto a perseverare in questa disciplina è stata vederti danzare. Guardarti per cinque minuti ballare sul palo a fine lezione, mi ha fatto appassionare sempre di più a questa disciplina, risvegliando in me l`antico amore per la danza.
Non sei solo un bravissima atleta nell`eseguire combinazioni tecniche difficilissime, ma sei soprattutto un`Artista, capace di catturare chi ti guarda mentre danzi e trascinarlo nel tuo mondo.
( Ilaria grazie per le tue splendide parole!!!)
Quindi, cosa ti ha dato la Pole?
Personalmente la Pole mi ha dato tanto, sotto molti aspetti.
Dal punto di vista fisico mi ha permesso innanzitutto di perdere molti chili, senza il bisogno di fare una dieta rigida. Ovviamente questo ha avuto importanti risvolti sotto il profilo psicologico, aumentando la mia autostima anche al di fuori del contesto sportivo.
Tuttavia, la cosa più importante che la Pole mi ha donato è la fiducia in me stessa. Mi ha insegnato che i limiti sono nella nostra testa e non importa da dove si parte: se si ha volontà e costanza, in un modo o nell` altro ci si riesce.
Hai degli obbiettivi futuri con la Pole Dance ?
I miei obiettivi futuri nella Pole sono i seguenti: desidero imparare alcune figure che ancora non riesco a fare e, magari, in futuro, partecipare a qualche manifestazione o gara. Ma, più di ogni altra cosa, vorrei diventare così brava da poter pensare di danzare sul palo.
Ho smesso di farlo a terra: è ora di ricominciare in aria!
E con il tuo meraviglioso carattere ce la farai Ilaria! In bocca al Lupo e grazie per la tua testimonianza che incoraggerà tante ragazze!!
Sara Brilli
#PoleDancerOnTheRoad